\paperw5040 \margr0\margl0 \plain \fs20 \f1 Fu un viaggiatore messicano, JosΘ Maria Melgar y Serrano, che scopr∞ nel 1862 la prima \b \cf4 \ATXht22221 testa monumentale olmeca
\b0 \cf0 \ATXht0 in un terreno paludoso nella regione del Veracruz. Il colosso - che pesava 20 tonnellate - era il primo di 17 teste che vennero ritrovate negli anni seguenti tra La Venta e San Lorenzo. I lineamenti particolari del volto - labbra sporgenti
e naso camuso, cos∞ estranei alla fisionomia messicana - vennero definiti in un primo tempo ôetiopiö e molte congetture fantasiose si fecero circa lontani viaggiatori africani o superstiti di Atlantide che sarebbero approdati sulle coste del Messico in
periodo pre-ispanico.\par
Nel corso degli anni vennero alla luce numerosi oggetti, stele, statue e utensili chiaramente appartenenti ad una popolazione omogenea e gli studiosi compresero di trovarsi di fronte ad un evento straordinario: la scoperta di u
na civiltα finora sconosciuta, forse \b \cf4 \ATXht31121 pi∙ antica dei Maya\b0 \cf0 \ATXht0 , che doveva sconvolgere tutti i dati e le conoscenze sui popoli mesoamericani fino ad allora accumulate. \par
La Venta venne scoperta nel 1925 dallÆarcheologo
statunitense Frans Blom e dallÆetnografo Oliver La Farge, ma il vero pioniere dellÆarcheologia olmeca fu Matthew W. Stirling che negli anni Quaranta e Cinquanta realizz≥ numerosi scavi a La Venta, \b \cf4 \ATXht31021 Tres Zapotes\b0 \cf0 \ATXht0 , Cerro
de Las Mesas e \b \cf4 \ATXht31011 San Lorenzo\b0 \cf0 \ATXht0 . Oltre ad una miriade di preziosi e sofisticati reperti egli scopr∞ che gli Olmechi possedevano un tipo di scrittura (decifrata soltanto parzialmente) e che conoscevano il cosiddetto ôcont
o lungoö, un sistema di contabilitα e di datazione tramite glifi e segni numerici, un metodo in seguito adottato e perfezionato dai Maya.